DINI,Bianconero dentro e fuori
25-11-2010 08:58 - News Generiche
Il 18enne di Cerbella si racconta: "Mio fratello, che maestro. Morvidoni lo ha sostituito". " Tifo Trestina in campo, Juve in tv. Grazie a Traversini, Cecconi, Bastianoni... e Nedved".
Indietro C´è chi aspetta per una vita la grande occasione. Per Luca Dini, centrocampista del Trestina, classe ´92, finalmente è arrivata. Dopo una vita passata a Cerbara, dove l´anno scorso ha disputato il suo primo campionato con i "grandi", Dini, quest´anno ha fatto il salto di qualità in Eccellenza, guadagnandosi anche un posto da titolare. Il perché? "Quest´estate - dice il giovane di Cerbella - a Trestina cercavano dei sottoquota, il direttore sportivo Ceccagnoli mi aveva notato e così la società mi ha richiesto. E´ stata un bella soddisfazione arrivare in bianconero. Mi trovo molto bene sia con i compagni che con l´allenatore, è uno che con i giovani ci sa fare". Dini si è guadagnato il posto grazie anche alle sue qualità dato che è sempre uno dei migliori sottoquota in campo, non solo nella sua squadra, ma anche in categoria. Esordi I primi contatti tra Luca e la palla risalgono a 11 anni fa. "Io sono di Badiali e ho cominciato a giocare a 7 anni a Cerbara, vicino casa, dove ho fatto tutte le giovanili. La passione è nata perché nella mia famiglia si è sempre masticato il pallone, tifo Juve. Mio padre Mario, da giovane, giocava a calcio e poi ha fatto l´allenatore per diversi anni, sia a Cerbara che a Lama. L´ultima sua stagione da tecnico è stata tre anni fa. Lui e mia mamma Laura vengono sempre a vedermi. Ma anche mio fratello Marco mi ha contagiato. Lui gioca a calcio ormai da tanti anni, è più grande di me, ha 24 anni e milita nel Cerbara". Dieci anni con la società tifernate non si cancellano di certo con un colpo di spugna, Luca infatti è cresciuto a Cerbara dove ha lasciato tanti bei ricordi, legati anche ai tecnici che l´hanno fatto maturare sia calcisticamente che umanamente. "Mister Giovanni Traversini è stata una persona fondamentale nella mia vita - racconta - oltre al fatto che era il mio allenatore con i Giovanissimi nella stagione 2005-06, avevamo anche uno splendido rapporto di amicizia, era molto bravo con i giovani. Ma allo stesso tempo, non posso non menzionare altre due persone fantastiche come Massimo Bastianoni e Stefano Cecconi. Il primo l´ho avuto con gli Allievi la stagione successiva e ammetto che mi ha insegnato molto dal punto di vista tecnico, mentre due anni fa con Cecconi si era creato un bel legame. Mi ricordo ancora di quando mi fece i complimenti per una rete che segnai, forse la mia più bella in assoluto, un tiro da fuori, da almeno 30 metri, era un mezzo pallonetto al portiere. La partita era contro il Fontanellebranca". La prima squadra L´anno scorso Luca ha fatto le prove generali per il vero salto di qualità, giocando tutta la stagione in prima squadra con il Cerbara, che poi ha festeggiato anche la Promozione. "E´ stata un´esperienza nuova - commenta il centrocampista - e sicuramente diversa, perché c´è molta differenza tra affrontare un campionato in prima squadra e uno nelle giovanili. Anche se è stata dura, i miei compagni mi hanno sempre aiutato e poi c´era mio fratello. E´ stato davvero bello giocare insieme a lui, un´esperienza unica. Grazie a Marco riuscivo a sentirmi a mio agio, mi dava molta sicurezza e tranquillità, oltre a dei buoni consigli. La mia partita più emozionante l´ho disputata proprio l´anno scorso fuori casa contro la Pietralunghese. Finì 1-1 ma per me fu comunque una grande soddisfazione, partire dalla panchina, entrare a partita in corsa e fare il primo gol del vantaggio... Una rete che valse anche il mio posto da titolare nelle gare successive". Il grande salto E lasciare la sua società storica è stato un altro passaggio fondamentale nella vita di Dini, centrocampista centrale che sa adattarsi bene anche da esterno, ispirandosi alle giocate di Nedved, il suo idolo. "Sto bene a Trestina e in campo mi fido molto dei consigli di Morvidoni, un mio compagno di reparto dal quale posso imparare molto. Al posto di mio fratello ora c´è lui - dice con un sorriso -. Finora non ho segnato in campionato ma spero che arriverà il momento anche per me". Sebbene Dini stia facendo davvero bene, il Trestina stenta un po´. "Credo che siamo stati un po´ sfortunati - spiega -, alcune partite avremmo potuto vincerle e invece le abbiamo pareggiate. La colpa è stata anche nostra, ma non per intero. Il mister ci dice di stare tranquilli e di giocare come sappiamo perché abbiamo le carte in regola per fare bene"
24 novembre 2010 RIAPERTA LA SEZIONE COMMENTI.
Fonte: CRISTINA BIONDI per il Corriere dell´Umbria
Indietro C´è chi aspetta per una vita la grande occasione. Per Luca Dini, centrocampista del Trestina, classe ´92, finalmente è arrivata. Dopo una vita passata a Cerbara, dove l´anno scorso ha disputato il suo primo campionato con i "grandi", Dini, quest´anno ha fatto il salto di qualità in Eccellenza, guadagnandosi anche un posto da titolare. Il perché? "Quest´estate - dice il giovane di Cerbella - a Trestina cercavano dei sottoquota, il direttore sportivo Ceccagnoli mi aveva notato e così la società mi ha richiesto. E´ stata un bella soddisfazione arrivare in bianconero. Mi trovo molto bene sia con i compagni che con l´allenatore, è uno che con i giovani ci sa fare". Dini si è guadagnato il posto grazie anche alle sue qualità dato che è sempre uno dei migliori sottoquota in campo, non solo nella sua squadra, ma anche in categoria. Esordi I primi contatti tra Luca e la palla risalgono a 11 anni fa. "Io sono di Badiali e ho cominciato a giocare a 7 anni a Cerbara, vicino casa, dove ho fatto tutte le giovanili. La passione è nata perché nella mia famiglia si è sempre masticato il pallone, tifo Juve. Mio padre Mario, da giovane, giocava a calcio e poi ha fatto l´allenatore per diversi anni, sia a Cerbara che a Lama. L´ultima sua stagione da tecnico è stata tre anni fa. Lui e mia mamma Laura vengono sempre a vedermi. Ma anche mio fratello Marco mi ha contagiato. Lui gioca a calcio ormai da tanti anni, è più grande di me, ha 24 anni e milita nel Cerbara". Dieci anni con la società tifernate non si cancellano di certo con un colpo di spugna, Luca infatti è cresciuto a Cerbara dove ha lasciato tanti bei ricordi, legati anche ai tecnici che l´hanno fatto maturare sia calcisticamente che umanamente. "Mister Giovanni Traversini è stata una persona fondamentale nella mia vita - racconta - oltre al fatto che era il mio allenatore con i Giovanissimi nella stagione 2005-06, avevamo anche uno splendido rapporto di amicizia, era molto bravo con i giovani. Ma allo stesso tempo, non posso non menzionare altre due persone fantastiche come Massimo Bastianoni e Stefano Cecconi. Il primo l´ho avuto con gli Allievi la stagione successiva e ammetto che mi ha insegnato molto dal punto di vista tecnico, mentre due anni fa con Cecconi si era creato un bel legame. Mi ricordo ancora di quando mi fece i complimenti per una rete che segnai, forse la mia più bella in assoluto, un tiro da fuori, da almeno 30 metri, era un mezzo pallonetto al portiere. La partita era contro il Fontanellebranca". La prima squadra L´anno scorso Luca ha fatto le prove generali per il vero salto di qualità, giocando tutta la stagione in prima squadra con il Cerbara, che poi ha festeggiato anche la Promozione. "E´ stata un´esperienza nuova - commenta il centrocampista - e sicuramente diversa, perché c´è molta differenza tra affrontare un campionato in prima squadra e uno nelle giovanili. Anche se è stata dura, i miei compagni mi hanno sempre aiutato e poi c´era mio fratello. E´ stato davvero bello giocare insieme a lui, un´esperienza unica. Grazie a Marco riuscivo a sentirmi a mio agio, mi dava molta sicurezza e tranquillità, oltre a dei buoni consigli. La mia partita più emozionante l´ho disputata proprio l´anno scorso fuori casa contro la Pietralunghese. Finì 1-1 ma per me fu comunque una grande soddisfazione, partire dalla panchina, entrare a partita in corsa e fare il primo gol del vantaggio... Una rete che valse anche il mio posto da titolare nelle gare successive". Il grande salto E lasciare la sua società storica è stato un altro passaggio fondamentale nella vita di Dini, centrocampista centrale che sa adattarsi bene anche da esterno, ispirandosi alle giocate di Nedved, il suo idolo. "Sto bene a Trestina e in campo mi fido molto dei consigli di Morvidoni, un mio compagno di reparto dal quale posso imparare molto. Al posto di mio fratello ora c´è lui - dice con un sorriso -. Finora non ho segnato in campionato ma spero che arriverà il momento anche per me". Sebbene Dini stia facendo davvero bene, il Trestina stenta un po´. "Credo che siamo stati un po´ sfortunati - spiega -, alcune partite avremmo potuto vincerle e invece le abbiamo pareggiate. La colpa è stata anche nostra, ma non per intero. Il mister ci dice di stare tranquilli e di giocare come sappiamo perché abbiamo le carte in regola per fare bene"
24 novembre 2010 RIAPERTA LA SEZIONE COMMENTI.
Fonte: CRISTINA BIONDI per il Corriere dell´Umbria